Appena avremo il tempo sistemeremo bene questa sezione sulla città, dividendo per bene le varie sezioni, per ora vi mettiamo una GUIDA “brutale”, così come l’avevamo pubblicata tempo fa su un forum di viaggi…

 

 

GENOVA...LA NOSTRA CITTÀ !



Genova la adoro...voi direte "sei di parte!" ... ma è così... non posso immaginare di vivere da nessun altra parte... mi mancherebbero troppo il mio mare, i miei monti, i miei palazzi,i miei vicoli, il mio traffico dovuto alle strade strette, in salita e piene di curve!

Il mare ... quel mare che anche se non vai a vederlo tutti i giorni "sai che è lì", quel mare che è in centro città...per cui non devi prendere la macchina per andare a vederlo ... come invece devono fare i pisani e i romani che sostengono di vivere in città col mare, quando non è vero! Che non me ne vogliano... ma chi vive in città che hanno il mare davvero NON riescono a capirlo quel discorso...

Genova, la repubblica marinara, la Superba, decantata da Petrarca che la definì regale, addossata a una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica Signora del mare.

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Come prima cosa voglio scrivere che ... GENOVA NON è SOLO L'ACQUARIO !!!

 

Certo l'acquario è splendido, enorme, affascinante e coinvolgente per grandi e piccini... ma è solo l'ultima delle meraviglie della città... chi arriva a Genova e si limita a quello sbaglia, anche perchè l'acquario è veramente a 2 passi dal centro storico che (pochi lo sanno) è il più grosso d'Europa!

 

 

 

vi segnalo questo video. (anche se in inglese) .. dà una bella infarinatura della città...  http://www.youtube.com/watch?v=cVnRRXBf13o

 

e  qs bel video di genova tratto da alle falde del kilimangiaro
www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/stream.srv?id=4537&idCnt=21151&pagina=1&path=RaiClickWeb^Home^Viaggi^Italia#1

 

(ci sono un po' di imprecisioni..tipo magazini del sale invece che del cotone e altre..ma fa una bella panoramica sulla città)

 

 

 

inizio a raccontarvi le cose da vedere partendo dal simbolo della città... la LANTERNA

Imageso che non devo parlarvi delle "chicche" e delle curiosità della città e non delle cose più famose, ma della lanterna voglio parlarvi perchè pochissimi sanno che da pochi anni si può visitare!

Finalmente hanno costruito una passeggiata di legno che porta sino alla lanterna e c'è un bel museo in cui vale la pena andare con calma per poter seguire i vari filmati che vengono proposti. I filmati parlano di Genova, della sua storia, del funzionamento della lanterna ma anche delle tradizioni genovesi.

COME SI RAGGIUNGE:
La Lanterna di Genova si raggiunge esclusivamente a piedi, attraverso la "passeggiata della Lanterna", un percorso di circa seicento metri.

Per arrivare all'inizio della Passeggiata della Lanterna...
dal centro prendete il bus : 20 , 30 o 18 (impiegherete circa 15 min)
dal Porto Antico il bus 2 o 5 (impiegherete circa 10 minuti)
Scendete alla fermata Dinegro - Terminal Traghetti.

Potete usare anche la metro e scendered a Dinegro.

Poi attraversate la strada e andate in direzione del centro del Terminal Traghetti, la passeggiata inizia tra il parcheggio dello Shopping Center del Terminal Traghetti e l'hotel Columbus Sea.

(D'estate spesso vengono organizzate gite in battello partendo dal Porto Antico proprio sotto l'Acquario)

ORARIO:
Il Museo e la Lanterna sono visitabili tutti i sabati e le domeniche e nei giorni festivi dalle ore 10 alle ore 18, oppure su prenotazione telefonando a Muvita - Agenzia Provinciale per l'ambiente, l'energia e l'innovazione - al numero 010 910001.


BIGLIETTI:
Il biglietto intero per visitare il Museo e la Lanterna costa 6 €.
Il biglietto ridotto costa 4 €, ed è per:
- i disabili e gli invalidi (l'eventuale accompagnatore entra gratuitamente);
- i bambini tra i 7 ed i 14 anni;
- gruppi scolastici (almeno 15 persone);
- altri gruppi (almeno 25 persone);
- chi presenta scontrini del centro commerciale "Il Terminal";
- chi presenta la tessera Socio Coop o la tessera FNAC.
L'ingresso è gratuito per i bambini sotto i 6 anni che effettuano la visita con la loro famiglia.

CORSO ITALIA E BOCCADASSE

Il lungomare di Genova è Corso Italia, parte praticamente dalla Fiera del Mare (dove si tengono il Salone Nautico, la Fiera Primavera e tutte le principali manifestazioni fieristiche) e arriva sino a Boccadasse di cui parlerò dopo.

Image  Imagesul alto monte ci son splendidi palazzi e villette tra cui spicca questo Image 

 

che è VILLA DAVID CHIOSSONE doce c'è il Centro nazionale di Riabilitazione Visiva per l'Età Evolutiva

sul lato mare ad un certo punto increrete l'Abbazia di San Giuliano..purtroppo sempre in restauro

Image (prendete la deviazione che passa sotto l'Abbazia...troverete un po' di stabilimenti balneari in cui andare a prendere un aperetivo ed una piccola apertura che porta ad una spiaggetta..)

sul lato mare di corso Italia ovviamente ci sono gli stabilimenti balneari...l'acqua qui non è balneabile, quindi sono dotati di piscina, ma qualche temerario lo trovate sempre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Corso Italia è lunga circa 2 km... alla fine (venendo dal centro) si arriva a
Boccadasse... che è il punto di arrivo dei "due passi" che i genovesi amano fare la domenica sulla passeggiata a mare

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Boccadasse è un antico borgo di pescatori perfettamente conservato, che è stato inglobato dall'espandersi di Genova.
Deve il suo nome alla forma dell'insenatura in fondo alla quale sorge, che dall'alto sembra una "böcca d'äse", una bocca di asino in genovese.

L'antico borgo (che forse avete sentito nominare visto che ci "vive" Livia, l'eterna fidanzata del Commissario Montalbano) è praticamente al di fuori del tempo . E' il luogo dove i genovesi vanno a fare due passi ed a mangiare il gelato... rigorosamente seduti sugli scogli....qualunque età si abbia!
Boccadasse è anche un posto molto romantico , spesso ci si va col fidanzatino ... se quegli scogli potessero parlare racconterebbero almeno un aneddoto di ogni genovese degli ultimi 50 anni!

Il borgo è sovrastato dalla chiesa dedicata a Sant'Antonio di Boccadasse, che si veste a festa per la festa del santo il 13 giugno...
quella sera va in scena una delle più radicate tradizioni genovesi: c'è la processione coi "portatori di cristi", e c'è la messa in acqua del santo...cioè San Antonio viene caricato su una barca che poi farà il giro davanti al borgo...
il borgo illuminato e la festa in genere rendono molto suggestiva quella serata...

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mi raccomando... quando andate a Boccadasse "arrampicatevi" sino a Capo Santa Chiara...percorrerete delle creuze (vicoletti) bellissimi e arriverete dal "castello" di capo santa chiara..lì c'è una panchina che vi aspetta...con davanti un panorama che arriva sino a camogli!

http://farm1.static.flickr.com/63/226247764_cef01104df.jpg?v=0

http://farm1.static.flickr.com/41/226247437_8133800ba0.jpg?v=0

 

 


vi incollo qui la mappa rimpicciolita del centro della città

 

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in questo link trovate una mappa del centro storico di Genova...
http://www.genova-2004.it/aeimages/mappa_genova.jpg

così potrete star dietro alle mie prossime "scorribande" anche visivamente http://www.forumviaggiatori.com/images/smiles/001.gif

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

la CASA DI CRISTOFORO COLOMBO ...

Image  è in piazza Dante, nel centro centrissimo di genova.

in tale dimora, il famoso marinaio abbia trascorso l'infanzia e la prima giovinezza, probabilmente, dal 1455 al 1470.
La casa che oggi si ha l'occasione di vedere e che è aperta al pubblico per visite al suo interno non è quella originale: l'edificio venne infatti ricostruito tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento.

La costruzione fu tuttavia costruito sui resti della casa che, dettagliati e approfonditi studi storici, hanno permesso di ricollegare alla famiglia di Colombo.

è aperta al pubblico tutti i sabato domenica e festivi

dalle ore 10.00-12.00/14.00-18.00

Costo ingresso : intero € 4,00
(bambini e ultra65enni) ridotto € 2,00


Accanto ad essa sorge il CHIOSTRO di S. ANDREA , chiostro originale di quello che fu il convento di S. Andrea

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E poco più avanti sorge  PORTA SOPRANA

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Costruita tra il 1155 e il 1157, realizzata in pietra, con pochi elementi in marmo, è inclusa tra due torri ornate da archetti pensili e merlature, a pianta rettangolare verso la città e a semicerchio verso l’esterno, divise in due parti da una robusta volta ogivale all’altezza della strada di ronda sulle mura.
Sul fianco della porta è visibile un tratto della terza cinta muraria della città, con una bellissima e originale scala, aperta verso la porta interna, che conduceva alla strada di ronda.
Porta Soprana o porta di S. Andrea, faceva parte di un sistema difensivo che cingeva tutta la città e da nord - ovest si congiungeva con la porta dei Vacca o porta di S. Fede da un camminamento di ronda detto del Barbarossa. (vedi dopo)
Sulla porta sono murate alcune lapidi: un’ incisione d’e­poca, esistente in entrambe le porte, cita i nomi dei costruttori; una riporta queste parole: “Sono difesa da uomini, circondata da mura mirabili e con il mio valore respingo lontano le armi nemiche. Se porti pace ti è lecito toccare queste porte. Se chiedi guerra ti allontanerai triste e vinto. Il meridione e l’occidente conoscono quanti assalti di guerra Genova superò.”
Nei primi anni del 1900 subì lavori di restauro portati a termine nel 1937.
Fino al 1809 prese posto in una delle due torri (alte trenta metri) una terribile ghigliottina; boia fu monsieur Samson, lo stesso carnefice di Luigi XVI.

linterno della porta si può visitare, e si può salire sino in cima alle torri da dove c'è un panorama splendido sui tetti del centro storico

Le Torri di Porta Soprana sono aperte al pubblico tutti i sabato domenica e festivi
dalle ore 10.00-12.00/14.00-18.00
Costo ingresso procapite: intero € 4,00
(bambini e ultra65enni) ridotto € 2,00

dalle torri di Porta Soprana c'è un suggestivo camminamento di ronda che sono le MURA DEL BARBAROSSA chiamate così perchè costruite (tra il 1155 e il 1160) sotto la minaccia di Federico I di Svevia (il Barbarossa).
La cerchia delle mura comprendeva Sarzano (unica vera piazza), seguiva via del Colle fino a Porta Soprana, poi il sistema delle colline di S.Andrea e di Piccapietra, scendeva a Porta Caterina, risaliva la collina di Villetta Di Negro e scendava al Portello (che conserva nel nome il ricordo dell'antica porta), saliva nuovamente a Castelletto, scendeva sotto Vallechiara (che conserva nel nome il ricordo dell'antica fonte), fino all'attuale piazza Nunziata e Porta dei Vacca. Veniva così incluso lo sviluppo delle tre parti della città: l'antico castello preromano, la "civitas" romana e altomedievale dal Castello a S.Lorenzo ed il "burgus", sorti successivamente tra S.Lorenzo e Porta dei Vacca.

Queste mura vennero ampliate nel 1276 e nel 1320-1346 però poi le vecchie mura trecentesche furono demolite e rapidamente ricostruite a partire dal 1536 secondo lo stesso percorso ma sostituendo alle cortine robusti terrapieni intercalati da bastioni.
Si conservano, pur se restaurate, le porte monumentali sulla via del ponente porta dei Vacca e sulla via del levante porta Soprana .

Il percorso lungo le mura del Barbarossa è davvero carino...
Image le mura iniziano a passare tra le case... Image e vi può capitare di passare tra il bucato steso!

alla fine delle mura vi trovate ad un passo (in discesa) da CAMPOPISANO

"Campopisano". Anticamente l'area si chiamava Campus Sarzanni, ma con tutta probabilità fu ridenominata nel 1284, dopo la vittoria dei Genovesi sui Pisani alla Meloria. E' una piazzetta molto suggestiva .... ma non la pensavano certamente così quei pisani che, sconfitti dai genovesi alla Meloria, furono radunati come prigionieri in quell'area e…
In certe notti di tempesta, c'è chi asserisce di scorgere tuttora ombre dolenti, come sagome in catene, trascinarsi su per la scalinata che sale dal sottostante piazzale della Marina…

Infatti ltre novemila prigionieri furono condotti a Genova e ammassati in estrema miseria in quella località, tanto che si diffuse il detto "Chi vuole vedere Pisa, vada a Genova".

La miseria e il freddo ebbero ragione dei prigionieri, che con l'inverno morirono e furono seppelliti in quello stesso luogo.

La pavimentazione fu realizzata con un selciato di ciottoli di mare bianchi e neri, frequente nel mondo rurale ligure fin dal Medioevo, per contenere e drenare le acque piovane, e successivamente impiegato per decorare sagrati di chiese e talvolta anche gli ingressi di residenze patrizie; è detto rissêu da "rissoli", nome locale per ciottoli.

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la CATTEDRALE DI SAN LORENZO

 

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Il suo aspetto è romanico-gotico con la facciata a lastre orizzontali in marmo bianco e pietra nera. Fu consacrata nel 1118 sostituendo nel ruolo di Cattedrale la precedente Chiesa di San Siro (bellissma anch'essa! è sotto via cairoli, quindi a 2 minuti da via garibaldi).
La facciata è circondata da due torri campanarie di cui solo una fu completata con un campanile, mentre la seconda fu semplicemente chiusa nel 1427 da una loggetta.

NOn perdetevi la salita alle torri con visita a questa loggetta..il panorama sui tetti del centro storico è veramente affascinante!

L'interno è ampio e solenne con tre navate gotiche, sostenuti da capitelli romanici, precedute da un atrio. La cupola è opera di Galeazzo Alessi che la progettò nel 1536 anno in cui furono modificate anche le due Cappelle laterali. Una di queste, la Cappella di San Giovanni, contiene l'urna di marmo con le ceneri di Giovanni Battista. L'altare, di fattura ottocentesca è del Barabino.

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Nella cattedrale c'è il MUSEO DI SAN LORENZO http://www.museosanlorenzo.it/
in cui si conserva come oggetto prezioso il SACRO CATINO:
Il sacro catino è un oggetto conservato a Genova nel Museo del Tesoro della cattedrale di San Lorenzo.
I cattolici ritiengono che sia il piatto usato da Gesù Cristo durante l'Ultima Cena.
Quando Genova fu conquistata dai Francesi guidati da Napoleone Bonaparte il piatto fu portato a Parigi nel 1806, e quando il 14 giugno 1816 fu restituito ritornò a Genova rotto in 10 pezzi, di cui uno mancante.

Image  nel museo è conservata anche la meravigliosa ARCA DELLE CENERI DI SAN GIOVANNI BATTISTA

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nella cattedrale infatti una cappella è dedicata proprio a san Giovanni Battista..patrono di genova..
la cappella è una vera e propria opera d'arte... mi raccomando..accendetevi le luci per ammirarla al meglio!
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ma per tutti i genovesi la cattedrale è ...una bomba! sì... perchè tutti siamo rimasti affascinati da piccoli dalla bomba inesplosa che si trova nella navata di destra..
Imageè un proiettile da cannone di marina da 381mm penetrato durante il bombardamento navale inglese del 9 febbraio 1941.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


La scalinata da cui si accede al portale principale è completata da due leoni posti ai due lati nell'ottocento.

Image   piccola leggenda: La leggenda del cagnolino è una leggenda metropolitana non molto conosciuta che narra come nel periodo finale della costruzione della cattedrale (XIV secolo) un amico di uno degli scultori (o, secondo altre versioni, lo scultore stesso) avesse perso il proprio cane a cui era molto affezionato. Per ricordare il piccolo animale, uno dei tanti scultori che prestavano la loro opera per realizzare quella che sarebbe diventata la maggiore chiesa di Genova ne scolpì una piccola riproduzione ancor oggi ben visibile ad altezza d'uomo a destra di una delle due porte di accesso alla cattedrale (quella più prossima alla vicina via San Lorenzo).

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ps: spesso guardando sopra il portone centrale potrete notare una lucina ... è la graticola di san lorenzo accesa!!!!!! :)

 

 

 

PALAZZO SAN GIORGIO

Palazzo San Giorgio - o Palazzo delle Compere di San Giorgio - è uno degli edifici storici più importanti e conosciuti di Genova.

Costruito nel 1260 su commissione del Capitano del Popolo Guglielmo Boccanegra. Per la costruzione del nuovo palazzo del mare, la parte antica di Palazzo San Giorgio, vennero utilizzati i materiali ricavati dalla demolizione del palazzo di rappresentanza dei Veneziani a Costantinopoli, avendo ottenuto dall'imperatore bizantino Michele VIII Paleologo il quartiere veneziano della città per l'aiuto prestato contro l'Impero latino d'oriente e deciso nel trattato di Ninfeo.

Il palazzo fu il primo ad avere carattere prettamente pubblico in una città la cui classe dirigente intendeva separare in maniera ben definita - attraverso la creazione di una sede politica civile - il potere temporale da quello religioso costituito dal clero che governava la cattedrale di San Lorenzo.

Restò sede del Comune, però, per soli due anni, fino a quando cioè - nel 1262 - lo stesso Boccanegra fu deposto e costretto all'esilio.

Vide recluso nelle sue prigioni Marco Polo, prigioniero della Repubblica di Genova. Durante il periodo di detenzione il navigatore veneziano dettò a Rustichello da Pisa le sue memorie di viaggio che furono in seguito pubblicate sotto il titolo "il milione ".

Dal 1903 Palazzo San Giorgio ospita gli uffici dell'Autorità portuale che gestisce l'attività nel porto di Genova (fino agli anni ottanta denominata Consorzio Autonomo del Porto) e dell'autorità portuale nazionale. Oltre alla Sala delle Compere è visitabile un'altra porzione del palazzo, la Loggia dei Banchi, adibita a sede di mostre e manifestazioni culturali

La prima banca in senso moderno nacque nel 1406 a Genova. La novità era che il "Banco di San Giorgio", questo il suo nome, fu il primo ad occuparsi di gestione del debito pubblico e venne definito dal Machiavelli uno stato nello stato, ossia una vera e propria istituzione pubblica nella quale i genovesi si riconoscevano molto più che nel governo, spesso ottenebrato dal controllo di altri stati, quali i Ducato di Milano od il Regno di Francia.

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GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZO SPINOLA

Questo meraviglioso palazzo è veramente a 5 minuti a piedi dall'acquario...
è un palazzo nobiliare splendio, con una galelria degli specchi piccola ma bellissima, è ricco di arredi, ha opere d'arte all'interno di pittori come van dyck , strozzi, poiola, rubens, luca cambiaso, il grechetto e il meraviglioso Ecce Homo di bernardo strozzi...

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http://www.palazzospinola.it/


Galleria Nazionale di Palazzo Spinola
Piazza Pellicceria, 1 -16123 Genova

Tel. 0102705300 -Fax 0102705322

Orario
Martedì–Sabato: dalle ore 8.30 alle ore 19.30
Domenica e festivi: dalle ore 13.30 alle ore 19.30
Chiuso: lunedì

Biglietti
Intero: euro 4,00
Ridotto (per ragazzi dai 18 ai 25 anni): euro 2,00
Gratuito per under 18 e over 65 anni (cittadini CEE)
La Galleria Nazionale di Palazzo Spinola è inserita nella
Card” dei Musei di Genova
Biglietto cumulativo Galleria Nazionale di Palazzo Spinola e Palazzo Reale
Intero: euro 6,50
Ridotto (per ragazzi dai 18 ai 25 anni): euro 3,25

Come arrivare
Da Palazzo Ducale: a piedi 10 minuti
(Ducale –via S.Lorenzo –via canneto il Curto –P.zza Banchi –Via S. Luca)
Parcheggio a pagamento nei pressi di Palazzo Ducale: Piccapietra

Da Acquario: a piedi 5 minuti
(Piazza Caricamento – via al Ponte Reale – piazza Banchi – via San Luca) Parcheggio a pagamento zona

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anche Genova ha il suo PALAZZO DUCALE ...anche se non ci stavano i duchi ma i Dogi della Città...
che erano pure costretti a non uscire mai sinchè stavano in carica...

Pal. Ducale è uno dei gioielli di Genova , al suo interno si può vedere lo splendido salone del Maggior Consiglio

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il Salone del Minor Consiglio... dove proprio in qs stanza è stato inventato il gioco del lotto...
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la Cappella
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ma si possono anche visitare la TORRE GRIMLADINA CON LE SUE CARCERI
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http://www.palazzoducale.genova.it/inaviga.asp?pagina=209

qui un po' di storia...
http://www.francobampi.it/genova/cose/visitare_palazzo_ducale.htm
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ad inizio giugno nel salone del maggior consiglio e minor consiglio si tiene il Festival Internazionale del Tango Argentino...
è un appuntamento meraviglioso... e che emozione ballare con le luci soffuse in un tale Salone!
http://www.genovatangofestival.it/

 

 

 

 

oggi tocca a PALAZZO DEL PRINCIPE...

splendido palazzo della famiglia doria...
all'interno potete vedere le bellissime sale, la famosa galleria degli arazzi e visitare il bel giardino...

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http://www.palazzodelprincipe.it/

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INFO E BIGLIETTI:
Orario: Dalle 10.00 alle 17.00. Chiuso il lunedi
Chiusura: domenica di Pasqua, 1° maggio, 15 agosto, 1° gennaio
Ingresso: Intero: 7 Euro - Gruppi (min. 10 persone): 5,50 Euro - Ridotto: 5,50 Euro

Ingresso comprensivo di accompagnamento via mare da e per l'area del Porto Antico a bordo della Fregata Argo: prezzo unico euro 7 (chiedete quando viene fatta questa cosa..è molto carina, da sotto l'acquario parte 'antica fregata che vi porta ad attraccare proprio dal palazo del principe
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Il biglietto di ingresso comprende la visita con audioguida.

c'è un biglietto combinato con l'acquario o con il museo galata museo del mare

 

come arrivare
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In autobus:
- da Levante e dalla stazione FS di Brignole: nn. 18, 19, 20;
- da Ponente: nn.18, 19, 20, 1, 2, 3, 4, fermata Stazione marittima.
I biglietti si acquistano presso le edicole e le tabaccherie.
Posteggio:
area Porto antico, area Stazione Marittima

Da visitare nei dintorni:
- Acquario, area Porto antico Spinola;
- Palazzo San Giorgio, piazza della Mercanzia, 2;
- Palazzo Reale, via Balbi, 10;
- Chiesa e Commenda di San Giovanni di Prè, piazza della Commenda, 1.

visto che è molto vicino alla Lanterna potete combinare le due cose http://www.forumviaggiatori.com/images/smiles/002.gif

 

 

Alcuni palazzi nobiliari di Genova (chiamati PALAZZI DEI ROLLI) sono diventati patrimonio dell' UNESCO

...consacrazione delle strade nuove e il sistema dei palazzi dei rolli a patrimonio dell'Umanità per l'UNESCO con le motivazioni che hanno portato, il 13 luglio 2006, a Vilnius, all'inclusione nella World Heritage List

oggi 20 Gennaio 2007, alla presenza del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Francesco Rutelli, avverrà la consegna del certificato di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale da parte dell'UNESCO

qui tutte le info sui palazzi
http://www.irolli.it/

da wikipedia....

I ROLLI DI GENOVA - o, più precisamente, Rolli degli alloggiamenti pubblici - erano, al tempo dell'antica Repubblica di Genova, le liste dei palazzi e delle dimore eccellenti delle famiglie nobili che ambivano ad ospitare - e che potevano farlo solo grazie ad un sorteggio pubblico - le alte personalità in transito per visite di stato.

In tempi successivi le medesime abitazioni avrebbero ospitato viaggiatori illustri che includevano il capoluogo ligure nei loro Grand Tour culturali e/o turistico-affaristici.

I Rolli costituiscono un unicum dei palazzi più prestigiosi del centro storico genovese, specialmente lungo le antiche Strade Nuove (via Garibaldi, dove ha sede il Comune, già Via Aurea, e via Balbi, oggi sede della cittadella universitaria).

Il 13 luglio 2006 quarantadue degli ottanta palazzi iscritti ai Rolli sono stati inseriti dalla speciale commissione UNESCO riunita a Vilnius (Lituania) fra i patrimoni dell'umanità. Per il loro restauro sono stati spesi negli anni novanta circa 10 milioni di euro, con l'impiego di capitali pubblici e privati.

rolli - termine derivato dalla parola rotoli - vennero costituiti a partire dal 1576 su disposizione del Senato della Repubblica aristocratica rifondata dal principe ed ammiraglio Andrea Doria, che attraverso la sua riforma costituzionale aveva instaurato il dominio oligarchico e il conseguente inserimento della sovranità genovese nell'orbita della Spagna.

La minuziosità con cui i Rolli furono ideati e compilati, solo pochi decenni dopo la grande ristrutturazione urbanistica decisa da Doria - che riguardò in particolare fra il 1536 ed il 1553 le mura trecentesche - costituisce ancora oggi una precisa e documentata testimonianza di quella che fu la Genova del "Secolo d'oro".

Quella che era una città di armatori, mercanti e banchieri in grado di dare alla Repubblica marinara un ruolo di assoluta predominanza politico-commerciale sull'intero mar Mediterraneo, era anche un importante crocevia di prìncipi e sovrani, diplomatici e autorità ecclesiastiche.

Tuttora conservati nell'Archivio di Stato di Genova, i Rolli erano suddivisi in bussoli (bussolotti) in base ai quali gli edifici erano catalogati in base al loro prestigio.

I Rolli degli alloggiamenti pubblici furono cinque: il primo venne redatto nel 1576, e i successivi negli anni 1588, 1599, 1614 e 1664. In essi è catalogato l'insieme delle circa centocinquanta dimore che erano precettabili per ospitare i notabili; in buona parte sono palazzi ancor oggi esistenti, e sono gli stessi che hanno indotto ed inducono tuttora i critici a guardare alla Genova di allora come ad una «reggia repubblicana, vera contraddizione in termini, dietro a cui si spalancano orizzonti di storia abitativa e urbana, piuttosto che di sola architettura»[1].

Le dimore iscritte nei Rolli si dividevano in tre categorie in rapporto alle dimensioni, bellezza e importanza e venivano destinate in base a questi criteri a ospitare cardinali, prìncipi e viceré, feudatari, ambasciatori e governatori. Ad ogni categoria era riferito un corrispettivo bussolo con i nomi dei proprietari destinati a concorrere all'estrazione a sorte per sostenere oneri ed onori delle visite ufficiali.

Solo tre erano i palazzi che potevano ospitare alti dignitari o comunque le più alte cariche ed erano le abitazioni di Gio. Batta Doria, a salita Santa Caterina, di Nicolò Grimaldi e Franco Lercari in Strada Nuova, l'attuale via Garibaldi già "Via Aurea". Nelle disposizioni dei Rolli si precisava che tali abitazioni erano riservate a «Papa, Imperatore re e legato Cardinali o altro Principe».

Scriverà quasi trecento anni dopo Stendhal quando l'uso dei Rolli era ormai caduto in disuso:

«Ho cercato di andare a visitare tre gallerie di quadri famosi in via Balbi. Siccome i proprietari hanno la bella abitudine di abitare negli appartamenti dove sono i quadri, bisogna ripassare diverse volte; e spesso l'impazienza che desta in me il rifiuto altezzoso dei valletti mi toglie la gioia davanti ai quadri. I ricchi di Genova occupano quasi sempre il terzo piano per poter vedere il mare. I gradini delle scale sono di marmo ma quando, dopo aver salito cento di quei gradini, un valletto, dopo avervi fatto aspettare un quarto d’ora viene a dirvi: "sua eccellenza è ancora nella sua stanza, ripassi domani", è permesso avere uno scatto d'umore, soprattutto quando si deve ripartire la sera ...»
(Stendhal, Memoires d'un touriste, 1837)

Se il celebre scrittore non nasconde la sua stizza per la mancanza di ospitalità da parte di certo patriziato genovese, è altresì da notare come la consapevolezza di disporre di un patrimonio d'arte e urbanistico di assoluto valore fosse tale da indurre gli abitanti più potenti ed influenti della Genova di allora a organizzare un vero e proprio censimento dello status abitativo, non solo e non tanto per definirne inequivocabilmente i limiti di proprietà, ma anche per meglio organizzarne un adeguato utilizzo.

qui il link http://it.wikipedia.org/wiki/Rolli_di_Genova

buona parte dei palazzi dei Rolli sono in Via garibaldi..
qui avete info sui vari palazzi, alcuni sede di banche e di musei...
http://it.wikipedia.org/wiki/Via_Garibaldi_%28Genova%29

 

 

se venite a genova non perdetevi NERVI...  la raggiungete col bus 17 , 15 o comodamente con il treno in 10 minuti.

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famosa per la sua meravigliosa passeggiata sul mare e per i suoi parchi l'uno collegato all'altro...

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Nervi è un quartiere di Genova, un tempo era un paesino stacacto ed indipendente, oggi è in tutto parte di genova...anche se ogni anno gli abitanti firmano una pezione per ritornare indipendenti! http://www.forumviaggiatori.com/images/smiles/002.gif

a nervi i parchegi sono , specialmente il sabato e la domenica, una cosa assai rara... se potete andsteci la matitna così eviterete il problema...sennò usate il treno! da Ge brignole (o da Principe) ci sono moltissimi treni che in circa 15 minuti vi portano a nervi... la stazione è poi sulla paseggiata a mare quindi comodissima!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

la Passeggiata Anita garibaldi, come si chiama ufficialmente, va dal meraviglioso porticciolo di Nervi (che è verso genova), sino allo splendido borgo di Capolungo...

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Image ogni tanto lungo la passeggiata con la sua splendida scogliera trovate delle aperture... sono le porte dei parchi... se andate a maggio potrete trovare anche il famoso roseto in fiore!

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http://www.agafish.it/images/Genova%20e%20dintorni/Parco%20di%20Nervi/parco_di_nervi.htm

non perdetevi davvero qs "gita" a nervi...e mi racocmando... prendetevi un bel gelato in passeggiata !!!


all'interno dei parchi di nervi, nei palazzi nobiliari, ci sono vari musei molto interessanti e ricchi di opere... non perdeteveli!

Galleria d'Arte Moderna Villa saluzzo - GAM Wolfsoniana
http://www.gamgenova.it/

Museo di Villa Luxoro
http://www.museoluxoro.it/

Museo della raccolta frugone Villa Grimaldi Fassio
http://www.raccoltefrugone.it/

quindi come potete nmotare...a Nervi una giornata quasi non basta!!

ps: portatevi delle noci... nei parchi ci sono tantissimi scoiattoli che verranno sin dai vostri piedi...  Image

vi segnalo il TRENINO DI CASELLAche in un'oretta vi porta dal centro di genova in campagna, passando attraverso i monti a bordo di un piccolo treno molto suggestivo ( o come ho sentito dire a degli inglesi a bordo ....molto pitoresco! giuro che l'hanno detto!)

http://www.ferroviagenovacasella.it/   Image

parte da Genova centro città, da una piccola stazione (raggiungibile col bus 36 34 o 49 ) e percorrendo le valli del genovese arriva in 50 min circa al paese di Casella... l' vi prendete un bel gelato, o fate un bagno nelle piscine accanto alla stazioncina o fate una bella passeggiata...

un po' di storia...
La Genova-Casella è uno dei rari esempi di ferrovia a scartamento ridotto italiana, sopravvissuta al boom della motorizzazione privata, che negli anni Sessanta del secolo scorso fu il principale carnefice di molti altri impianti similari chiusi al traffico in quel periodo.

Lunga 25 km, si snoda su un percorso caratterizzato da forti pendenze e strette curve fra crinali appenninici, dirupi e trincee come se fosse una ferrovia di alta montagna, pur tuttavia mantenendosi nei primi 6 km in vista dal mare.

La linea, elettrificata sin dall'origine in corrente continua a 2.400 V (recentemente elevata a 3.000 V), osserva dunque un tracciato molto ardito, con curve dal raggio minimo di 60 m e pendenza massima del 45 per mille in aderenza naturale (senza cremagliera), spesso a mezza costa fra le montagne che dividono le valli solcate dai torrenti Bisagno, Polcevera e Scrivia, spesso aiutandosi con numerosi viadotti e brevi gallerie. Partendo dalla quota di 93 metri s.l.m. di Genova Manin passa ai 364 di Trensasco in soli 9 km, per giungere ai 410 metri del capolinea dopo aver valicato lo spartiacque a Crocetta d’Orero, a 458 metri sopra il livello del mare.

L'idea di questa linea ferrata nacque agli albori del secolo con l'intento di collegare al capoluogo ligure l'Alta Valle Scrivia e la Val Trebbia, prive allora di collegamenti adeguati, proseguendo in una seconda fase verso il territorio piacentino. I primi progetti si concretizzano nel 1915 in una convenzione a favore della Società Ferrovie Elettriche Liguri appositamente costituita, ma ritardi nell'esecuzione dei lavori e problemi economici dovuti al primo conflitto mondiale slittarono la realizzazione del progetto agli inizi degli anni Venti. La Società Ernesto Breda si aggiudicò l'appalto che comprendeva la linea aerea, il materiale rotabile e la sottostazione elettrica.

Finalmente nel 1922 iniziarono i lavori, i quali proseguirono fra difficoltà tecniche di ogni genere e, pur non essendo ancora completata l'elettrificazione della linea, il primo treno giunse da Genova a Casella affidato alla trazione di una locomotiva a vapore, il 24 Giugno 1929. La regolare apertura al pubblico avvenne il 1° Settembre 1929 e fece registrare da subito un intenso movimento di passeggeri, attratti sia dalla novità del servizio, sia dalla mancanza di comodi mezzi di trasporto alternativi.

I primi dati sul traffico evidenziano una diminuzione di flusso nei mesi invernali facendo emergere ben presto la vocazione turistica dell’impianto, ma anche se può sembrare paradossale il periodo di massima gloria fu quello bellico a causa delle molte famiglie sfollate nell'entroterra per sfuggire ai bombardamenti che incombevano su Genova; il numero delle persone che si dividevano fra il lavoro in città e le famiglie nelle campagne era notevole e i piccoli convogli vennero presi letteralmente d'assalto.

Alla fine del conflitto sia il materiale rotabile che le strutture risultarono gravemente danneggiati dall'uso intenso al quale erano stati sottoposti, ma le scarse risorse economiche non consentirono rinnovamenti. Fu così che, dopo un periodo di incertezza, la linea passò nel 1949 in gestione commissariale governativa. Già in origine si prevedeva il raggiungimento di Casella Paese dopo il completamento del ponte sul torrente Scrivia, ma benché l'opera fosse stata ultimata nel 1930, tale estensione fu realizzata solo nel 1953 con un prolungamento in retrocessione ed interamente in sede stradale dalla allora stazione capolinea, che fu quindi denominata Casella Deposito. Nel 1980, con l’ampliamento del ponte, un parte di questo percorso terminale fu spostato in sede propria.

La Ferrovia Genova Casella, inserita in un famigerato elenco di “rami secchi” che ha causato la chiusura di tante piccole ferrovie italiane, ha continuato inspiegabilmente a vivere, forse per la mancanza di una rete stradale realmente alternativa, almeno nella prima metà del percorso. In ogni caso si trattò di mera sopravvivenza, ricorrendo al recupero di materiale rotabile dismesso da altre linee soppresse.
Il 1975 è l'anno che vede cominciare l'opera di rinnovo dell'armamento con rotaie da 36 kg/m in luogo di quelle originali da 27, primo atto di un vero e proprio ammodernamento tuttora in corso.


ed ora un po' di negozi vari e caffè storici...

iniziamo con Caffè Pasticceria KLAINGUTI

Imagequi una buona cioccolata calda d'inverno è uno spettacolo..anche per gli occhi visto che si può sorseggiare in una delle salette barocche del settecento piene di stucchi e specchi!
E' un Locale storico d'Italia, con tanto di "certificato", e qui Verdi scrisse " I vostri Falstaff sono migliori del mio" ed il biglietto autografo lo potete vedere sul muro dietro i dolci

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La Cioccolateria- confetteria ROMANENGO

Imagesplendido negozio dell'800 rimasto anora intatto...

entrambi i posti son uno accxanto all'altro in via e piazza di Soziglia, in pieno centro storico, a 5 minuti dall'acquario.




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ed ecco a voi un gioiello protetto dal FAI..
il BARBIERE GIACALONE... originale bottega liberty

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La piccola barberia, allestita dal padre Giacalone nel 1882, in pieno centro storico di Genova, è stata rinnovata nell’arredamento dal figlio Italo, nel 1922, secondo il gusto e le forme dell’Art Déco. Sullo sfondo di tradizionali piastrelle bianche, il gioco dei vetri colorati sulle pareti e a soffitto, delle lampade e dei riflessi negli specchi ovali, avvolge festosamente l'osservatore. Il piccolo negozio (10 mq) è stato acquistato dalla Delegazione del FAI di Genova, che ha reperito i fondi fra enti e privati cittadini.

BARBERIA GIACALONE, Vicolo Caprettari, 14 rosso - Genova. Tel 010 256791
Servizi di Barberia e apertura : ore 8.30-16.30

non scordiamoci il CAFFE' MANGINI in Piazza Corvetto!

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essendo Genova costruita in salita, è ovvio che ci siano scalette e scorciatoie ... il bello è che ci sono tanti ascensori scavati nelle colline, ascensori frequentatissimi dai genovesi, sono l'equivalente di un tratto di metropolitana.. un vero mezzo di trasporto!
oltre agli ascensori ci sono le funicolari e una cremagliera...   vi parlerò proprio di questi mezzi "alternativi" ...

iniziamo con l'ascensore più famoso, un ascensore bellissimo...che permette, una volta arrivati in cima, di godere di un panorama splendido di tutto il centro città... l' ASCENSORE DI SPIANATA CASTELLETTO
è rimasto esattamente come in questa foto d'epoca

Image l'ascensore si prende da Piazza Portello, che è vicinissima a via Garibaldi , la via dei musei .
Copre un dislivello di 57 metri, e porta sino a 20 persone.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


il panorama da lassù spazia su tutto il porto, il centro storico e il centro città...

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le FUNICOLARI DI GENOVA

come dicevo prima..Genova è una città in salita... oltre agli ascensori ci sono le funicolari...

dovete assolutamente prendere la FUNICOLARE ZECCA- RIGHI ...perchè vi porta al Righi appunto, luogo sulle colline da cui c'è uno splendido panorama sulla città intera, sia dal lato del porto sia dal lato della valBisagno..
si prende alla zecca, che è vicino a Piazza della Nunziata e via Garibaldi, quindi in centro.
un dislivello di 278 metri e le 5 fermate di Carbonara, S. Nicola, Madonnetta, Via Preve e S. Simone giunge alla stazione finale situata in Largo Caproni, alla base della salita che porta al Castellaccio.
E' un collegamento veloce, puntuale e non inquinante tra le alture e il centro città. Dalla stazione del Righi si dipartono vari sentieri e strade che consentono percorsi pedonali ed escursioni ai forti che fanno da cintura alla città. ( Parco delle Mura coi suoi meravigliosi Forti..di cui parlerò in seguito...)
Ha due treni, formati ciascuno da due vetture intercomunicanti con una capienza totale di 150 persone per treno.

ImageÈ costituita da due cabine unite da un cavo, in maniera che una sale e l'altra scende allo stesso tempo. La linea è costituita da un solo binario, che si sdoppia nel punto mediano della linea.
La velocità massima è di 6 metri al secondo, equivalenti a 21,6 chilometri all'ora.

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la FUNICOLARE DI SANT'ANNA

Collega la centralissima Piazza Portello a via Bertani e quindi con la circonvallazione a monte -Corso Magenta- con una corsa di 357 metri e superando un dislivello di 54 metri. A poca distanza dalla sua stazione di arrivo vi è la stazione di partenza dell' ascensore che unisce corso Magenta a via Crocco; i due impianti formano quindi un collegamento fra le zone più a monte di Genova e il suo centro. Ha due vetture della portata di 30 persone ciascuna.

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ottima per arrivare ... alla funicolare...un posto dove si mangia dell'ottima farinata ;)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

per ultima la CREMAGLIERA PRINCIPE – GRANAROLO (Via Lagaccio - Granarolo)
Con uno sviluppo di 1136 metri, superando un dislivello di 194 metri e con 4 fermate intermedie (Centurione - Bari - Cambiaso - Chiassaiuola) collega la zona di Principe (Lagaccio) con Salita Superiore Granarolo e Via Bartolomeo Bianco. E' una vera e propria ferrovia elettrica con scartamento di metri 1,20 e due elettromotrici che vengono utilizzate una alla volta, anche se in caso di necessità possono fare servizio tutte e due insieme grazie alla presenza di uno scambio situato all'incirca alla metà della linea, nei pressi della fermata di via Bari.
Ogni vettura ha una capienza di 45 persone.

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TUTTI GLI ORARI li trovate sul sito AMT (azienda municipalizzata trasporti):
http://www.amt.genova.it/orari/funicolari.asp

 

a Genova Voltri c'è LA VILLA DUCHESSA DI GALLIERA


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 c'è un bel parco, con alberi secolari, prati, ci sono cervi e daini e caprette in un gran bel recinto dove poter dar loro da mangiare,

Imagec'è in cima in cima un bel santuario...
e c'è una splendida trattoria (Ostaia da u Santu) dove fare un bel merendone sotto il pergolato...ovviamente pane, salame, pecorino, fave, crostata e vin bianco!

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Cenni storici
Il nome della Villa "Duchessa di Galliera" si riferisce all'ultima nobile proprietaria, ma per sua volontà testamentaria il nome di questo luogo doveva essere "Brignole-Sale" il nome cioè della famiglia che l'aveva posseduto per tanti secoli. Risale infatti al 1675 l'acquisto "di una villa vineativa, arborativa e in parte boschiva chiamata il Paraxo" pagata Lire 22.150 da Gio Francesco Brignole Sale alle figlie ed eredi di un certo Nicolò Mandillo. Da quel momento la famiglia Brignole Sale fece ampliare e abbellire il palazzo ed il parco.
L'ingresso della Villa non era in via Nicolò da Corte, ma si trovava al termine del "Viale delle catene", così denominato perchè un tempo ai due estremi era sbarrato da due robuste catene che si abbassavano solo per lasciar passare le carrozze della Duchessa e dei suoi ospiti. L'attuale parte occidentale, prima di essere conglobata nella proprietà dei Galliera, era appartenuta ad una patrizia, Anna Schiaffino Giustiniani che, sul viadotto sovrastante il viale che conduce alla caratteristica costruzione del 'Caffè', fece erigere una nicchia con una madonnina bianca a perenne ricordo dei suoi incontri con Camillo Benso Conte di Cavour.
L'ultima parte del XIX secolo vide lo splendore e la fama internazionale di Villa Brignole Sale, soprattutto durante la vita della duchessa Maria che per la Villa ebbe una particolare predilezione e la ingrandì, affidandone le cure, intorno al 1876, a Luigi Rovelli.
Il parco divenne uno splendido esempio di giardino all'inglese arricchito di 'delizie' romantiche e classicheggianti secondo le mode allora in voga. In particolare il giardino all'italiana godeva di cure particolarissime. Addirittura si ha notizia che, in occasione di visite di ospiti particolarmente illustri, la scenografia floreale venisse cambiata nel giro di una notte.
Alla morte della duchessa, avvenuta il 9 dicembre 1888 a Parigi, l'Opera Pia Brignole Sale risultò essere erede di tutto il complesso.
Villa e palazzo, secondo le disposizioni testamentarie della duchessa, diventarono inalienabili, ma trovandosi l'Opera Pia in gravi difficoltà economiche, si iniziò una trattativa col Comune di Voltri per la cessione del sito.Fu solo nel 1931 però che la Villa passò in affitto al Comune di Genova che nel frattempo aveva inglobato quello di Voltri.
Da allora la Villa ha conosciuto periodi di declino a causa degli eccessivi oneri che comportava la manutenzione, ma grazie ai finanziamenti ottenuti in occasione delle manifestazioni colombiane del 1992, sono stati fatti molti interventi fra i quali la ristrutturazione delle dipendenze artistiche (Caffè, Castello e Latteria), il ripristino di alcuni giochi d'acqua e l'allestimento di un percorso ginnico.
Il palazzo
L'edificio sorge ai piedi del colle di Castellara e si presenta in una grandiosa scenografia, costruita sfruttando abilmente i pendii della collina, in stile neoclassico.
La parte centrale è dominata da un grande stemma in marmo dei Brignole Sale, composto dallo scudo gentilizio con due leoni rampanti ai lati. Fra gli ambienti di maggior interesse artistico ricordiamo: la Sala delle Conchiglie e il teatrino neoclassico nel quale operò l'artista voltrese Giuseppe Canepa.
Sul retro dell'edificio vi è il giardino d'inverno dove furono situati un ninfeo a grotta con scultura decorativa e due statue settecentesche raffiguranti Bacco e Davide (ora al Museo di Sant'Agostino di Genova).

per più info:
http://www.charta.acme.com/basilico/sintesi/ville/CPV05.html

 

 

 

 

a Genova Pegli invece c'è  VILLA PALLAVICINI

Image  Via Pallavicini 11 (vicino alla stazione di Pegli)
GENOVA
tel. 010.666864 (biglietteria)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



ImageIl parco romantico annesso alla villa, comprendente anche il Museo di Archeologia Ligure, è uno tra i maggiori giardini storici a livello nazionale.

Fu costruito per volere del nipote della marchesa Clelia Durazzo, Ignazio Alessandro Pallavicini, il quale ne affidò la progettazione e la completa realizzazione a Michele Canzio, fratello di Stefano Canzio e scenografo del Teatro Carlo Felice nonché maestro presso l'Accademia Ligustica di Belle Arti.

I lavori furono realizzati tra il 1840 e il 1846 e diedero compimento ad un'opera considerata oggi tra le più alte espressioni di giardino romantico ottocentesco, grazie all'interpretazione del Canzio che, disponendo le diverse scenografie, ha saputo comporre un itinerario di ispirazione melodrammatica, per mezzo di un racconto che si svolge in tre atti racchiusi tra un prologo introduttivo e un epilogo ludico. Ci si trova quindi a viaggiare attraverso sentieri contornati da architetture neoclassiche, neogotiche e rustiche, contornate da palme, piante esotiche, lecci e allori.

Tra le varie scenografie va citata quella del Lago grande, immagine catartica del Paradiso, a cui si arriva dopo aver visitato le grotte (oggi chiuse al pubblico): qui la maestria scenografica del Canzio si rivela in pieno, col tempio neoclassico di Diana e il ponticello in stile orientale.

Altri elementi caratteristici del parco sono, nella zona alta, il mausoleo e il castello, entrambi chiusi al pubblico. Infine, oltre a numerose opere d'arte scultoree, attribuite per lo più a Giovanni Battista Cevasco, si contano numerosissimi esemplari di vegetali assai rari.

Nonostante l'aggressione dell'urbanizzazione e dell'industrializzazione (sotto al parco è stata scavata una galleria autostradale), villa Durazzo-Pallavicini resta uno dei migliori esempi delle residenze di villa nobiliare, che nei secoli passati furono tradizione delle potenti famiglie aristocratiche genovesi.

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info qui: http://www.engine-net.com/genova/immagini/pallavicini/

 

 

per “Monumento” noi genovesi intendiamo il monumento di Quarto dei Mille...

vi ricorda nulla?

sì...è proprio il Quarto di Garibaldi! da dove partì appunto Garibaldi coi suoii mille alla volta della Sicilia...
se andrete a Quarto che è un quartiere di genova che dista 15 min circa di auto dal centro vedrete appunto il Monumento...

ma badate... qs non è il punto da cui partì l'eroe dei due mondi! il punto preciso è leggermente prima, arrivando da genova, ed è appunto seganlato sugli scoglia da un monumento con una stella che non si vede quasi dalla strada!

vedi qui http://www.flickr.com/photos/cienne/265329174/
la stella è praticamente sugli scogli sulla destra degli archi che si vedono in questa foto
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noi genovesi andiamo spesso lì a passeggiare, a vedere il mare, a prendere l'aperetivo appunto ai bagni monumento (sotto al monumento grande sulla "piazza")... qs bagni monumento sono un must di genova..la sera d'estate praticamente tutti siamo lì! dall'aperetivo sino a notte fonda..lì vicino al nostro mare http://www.forumviaggiatori.com/images/smiles/001.gif

spesso capita che andiamo lì a fare il bagno durante il giorno, e poi la sera ci ritorniamo a bere qualcosa con gli amici! http://www.forumviaggiatori.com/images/smiles/001.gif

andiamo a vedere anche il tramonto lì dal monumento...i tramonti che spesso fuori stagione sono i più belli! ...vedere per credere...
http://www.youtube.com/watch?v=4y32mD0Zc_c

 

sfondo genova

 

 

 

 

SANTUARIO DELLA MADONNA DEL MONTE

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Il Santuario della Madonna del Monte di Genova - situato in prossimità dell'antica Villa Imperiale , nel quartiere di san Fruttuoso....proprio vicino al centro.
Deve la sua origine a quello che la pietà cattolica ritiene un singolare prodigio avvenuto nell'anno 958.

Nel contesto delle lotte contro i saraceni per il dominio del mare, nel 954-956, Genova subì una incursione saracena e venne ferocemente saccheggiata.

Poco prima dell'invasione una fontana, nella zona del porto, aveva continuato a gettare sangue vermiglio come sangue umano per una giornata intera. I genovesi interpretarono lo strano fenomeno come preannuncio della calamità che Genova avrebbe sofferto.

Gli storici del tempo raccontano che i genovesi, spogliati delle loro cose e privati delle loro donne giovani, cercarono soccorso al Cielo; e questi rispose: una luce straordinaria avvolse le alture orientali della città.

Il segno fu interpretato come annuncio della fine dell'oppressione; del ritorno alla normalità; dell'inizio della grandezza marinara e coloniale di Genova; del ripristino di tutti i privilegi di cui godette la città ab antiquo e per romanos imperatores.

E difatti nel 958 il re Berengario III e suo figlio Adalberto restituivano a Genova i suoi antichi beni e libertà. I genovesi, devoti della Madonna, come Regina del cielo e degli uomini, le consacrarono il monte che avevano veduto illuminato da luci misteriose.

Da allora si ebbe un crescendo di opere e di pellegrinaggi, e si ritiene che ciò prepararò quel clima che fece di Genova la città di Maria Santissima.

Il prodigio della luce si rinnovò negli anni 1440, 1526, 1566 sullo stesso monte.

dallaprima cappella all'attuale santuario le tappe furono le seguenti:

958: costruzione della prima cappella che rimane immutata fino all'anno 1183.
1183: la prima cappella viene trasformata e ingrandita dai Monaci di Santa Croce di Mortara che l'ebbero in consegna alcuni anni prima. Da questa data non è più chiamata cappella, ma chiesa.
1222: La chiesa della Madonna del Monte, con l'attiguo monastero dei Mortariensi, prende il nome di Priorato.
1230 circa: è indicata come santuario.
1399: viene chiamata basilica.
Secolo XV: la chiesa, ormai quasi in rovina, venne considerata dai Francescani osservanti come luogo di insediamento per la sua posizione nel verde e tuttavia vicina alla città.
1444: i frati, dopo aver ottenuto i diritti sul convento e terreni limitrofi, per intercessione del doge Raffaele Adorno presso il Papa Eugenio IV, iniziarono i restauri che riguardavano la demolizione della chiesa dei Mortariensi, l'ampliamento della chiesa in tre navate e la costruzione del nuovo convento, consegnato ai frati il 25 giugno dello stesso anno.
Seconda metà del XV - secolo XVI: furono realizzati lavori parziali di ristrutturazione per adeguare gli spazi interni della chiesa alle nuove cappelle acquisite dalle famiglie nobili e destinate alla loro sepoltura.
1628: cominciano i lavori di ristrutturazione del presbiterio e del coro.
1630: sono ultimati il coro superiore e la cripta iniziati nel 1601 su disegni dell'architetto Giovanni Battista Grigo, su richiesta del mecenate Giacomo Saluzzo. La statua della Madonna è collocata nella cripta. Successivamente, ad opera di Giovanni Andrea Ansaldo, si procedette alla decorazione della volta della cripta.
1632: venne collocata nel coro la pala con l'Assunta di Domenico Fiasella.
1658: La costruzione dell'attuale tempio baroccheggiante è terminata dopo quattro anni di lavoro. Il progetto è dell'architetto Grigo; mecenate, Giovanni Battista Negrone.
Nel corso del secolo XVII fu pure costruito il campanile.
Nello stesso periodo vennero erette undici cappelle lungo la strada poi chiamata Nuova, riselciata a metà del XVIII secolo a cura di U. Saluzzo e di altri benefattori, con il completamento delle cappelle che divennero quindici, tre delle quali edificate dai frati.
1946: Il Santuario della Madonna del Monte, con Bolla pontificia del 13 maggio, viene eretto in Basilica Minore.


perfetto per una passeggiata al fresco è il BOSCO DEI FRATIIl Santuario del Monte è riuscito, miracolosamente, a salvare il “bosco dei frati”. Lo ha curato con grande premura nei secoli e lo ha difeso dal massiccio assedio di cemento di questi ultimi decenni.
Questo bosco è una grande macchia mediterranea per lo più di lecci e querce, attraversato da filari di cipressi e abbracciato totalmente da un antico muro. Le cronache del passato lo definivano grande “silva”, oggi è denominato “bosco di città”, unico nel suo genere in tutta Italia.
Polmone verde per il quartiere S. Fruttuoso e S. Martino, il bosco esalta lo spirito francescano del Santuario. Dà voce al “Cantico delle Creature” e suggerisce silenzio, interiorità, bellezza e armonia come testimoniano le cappelle disseminate lungo i sentieri alti.
Donato al convento alla fine del XVI secolo dal nobile genovese Accellino Salvago, il “bosco dei frati” è uno spazio sempreverde e di respiro nella natura che ospita chiunque e ogni giorno dell’anno. Come continua ad ospitare, nel suo silenzio protettivo, uccelli migratori nel passaggio delle stagioni.

ci si fanno belle passeggiate, ogni tanto ci sono i tavolini...quale genovese non ha studiato per la maturità almeno una volta lì? http://www.forumviaggiatori.com/images/smiles/001.gif

sapete perchè vale la pena salire sin lassù??? per il panorama!!! si vede tutta genova!!!!!

 

 

 

 

 

il CIMITERO MONUMENTALE DI STAGLIENO

non scherzo..d'altronde chi non va a vedere il pére lachaise a paarigi o cimitero san michele a venezia?

quindi...
il cimitero monumentale di staglieno è DAVVERO monumentale, ci sono opere d'arte splendide, oltre alla fede uno deve andarci proprio per farci un giro ammirando qs sculture...

E' un cimitero monumentale, un giardino di marmo, una città dei morti, ma anche un'antologia di scultura ed architettura. Ci sono vialetti, scale, gallerie, cappelle in tutti gli stili. E soprattutto statue, una vera galleria di figure fermate nella pietra di una Genova scomparsa e che danno al Cimitero di Staglieno un'atmosfera assolutamente unica. "Una delle meraviglie del mondo" diceva Ernest Hemingway, uno che il mondo lo conosceva davvero

Per la vastità dei suoi imponenti monumenti funebri è considerato un vero e proprio museo a cielo aperto. In esso sono sepolti figli illustri del capoluogo ligure, tra cui uno dei padri della Patria italiana, Giuseppe Mazzini, il garibaldino Antonio Burlando (che fece parte della spedizione dei Mille), l'attore Gilberto Govi e il cantautore Fabrizio De André.

Image Le numerose statue funerarie e cappelle - opere prevalentemente di scultori genovesi - sia pure costruite in stili differenti restituiscono all'insieme del complesso un importante valore sotto l'aspetto dell'architettura funebre occidentale.



INFO:Il Cimitero è aperto tutti i giorni dalle 7.30 alle 17.00 e l'ingresso è consentito fino a mezz'ora prima della chiusura

Per raggiungere il Cimitero di Staglieno:

IN AUTO
Autostrade: uscita Genova Est . il cimitero è lì accanto

IN AUTOBUS
Linee 12 - 14 - 34 - 48

IN TRENO
Stazione Genova Brignole + autobus linee 12 - 14


 

 

 


http://www.crematorium.nl/bp/i/genua_genova/cimetero_staglieno_1/index.html

http://www.foto.genova.it/09/z09stagl01.htm guardate anche le pag coi link in fondo alla pagina
http://www.cimiterodistaglieno.it/

http://differentgreen.altervista.org/foto/staglieno/staglieno.html

http://digilander.libero.it/fotogian/staglieno.html

http://www.taphophilia.com/modules.php?set_albumName=album80&op=modload&name=gallery&file=index&include=view_album.php


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qui una mappa
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noi genovesi siamo molto legati ad una tomba in particolare...è la "Venditrice di Noccioline".

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In passato le famiglie genovesi gareggiavano in sontuosità coi loro monumenti funebri, così anche questa popolana decise di essere tramandata ai posteri con una monumento funebre ed ha spiegato questa sua precisa volontà nell'iscrizione alla base della sua statua:

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"A forza di vendere collane di noccioline e dolci all'Acquasanta, al Garbo, a san Cipriano, con vento e sole, con acqua giù a secchi, alla mia vecchiaia per assicurarmi un pane; fra i pochi soldi, mi ammucchiavo quelli per tramandarmi al tempo più lontano, mentre son viva, da vera abitante (del sestiere) di Portoria: Caterina Campodonico (la Paesana) -1881- da questa mia memoria, se vi piace, voialtri che passate, pregatemi pace."

 

 

 

visto che l'ho citato sopra...


vi dico che a genova c'è l' ISTITUTO MAZZINIANO - MUSEO DEL RISORGIMENTO...

http://www.istitutomazziniano.it/ Image

e sempre per restare in ambito patriottico....
sapevate che Mameli e Novaro (autori dell'innno d'Italia) erano Genovesi???

La prima stesura manoscritta del "Canto degli Italiani" è conservata all’Istituto Mazziniano. E’ all’interno di un quaderno personale del poeta con appunti, considerazioni, poesie, scritti vari.

Image L’inno fu stampato su foglio volante a Genova dalla tipografia Casamara per essere distribuito per la manifestazione del 10 dicembre.


Via Lomellini 11 - Genova GENOVA
tel.: 010-2465843 fax: 010-2541545

ORARIO DI APERTURA
Mar-Ven 9-19
sab 10-19
domenica e lunedì chiuso

TARIFFE
Intero Euro 4.00

Ridotto € 2.80

Gratuito: Fino a 18 e oltre 65 anni e la domenica per i residenti nel Comune di Genova


Card Musei Libero accesso per possessori di Card Musei

 

 

 

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