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NEW YORK CITY

di Fabio e Anna Luisa Scrivi all'autore del viaggio

20 Agosto 2008

Sono le 6 del mattino, ci prepariamo velocemente per andare in aeroporto. Le valigie sono pronte, alle 6:45 ci muoviamo. Sbrighiamo il check in e passiamo i controlli di sicurezza. Il volo Air One  per Milano Linate è in perfetto orario, alle 10 siamo nel capoluogo meneghino. Alle 11:30 partiamo alla volta di Londra con la British airways. Arriviamo alle 12:30, ora locale. Ci spostiamo dal Terminal 5 al Terminal 3 con l’Heatrow Express. Facciamo il check in con la Virgin Atlantic, passiamo i controlli di sicurezza, e dopo un giro per negozi ci dirigiamo al gate. Un Airbus 340-600 ci aspetta per portarci a New York. A bordo ci servono uno snack con bibita, poi il pranzo, il gelato, un brownie. Dopo 7 ore e 15 minuti di volo, a tratti molto turbolento, arriviamo a New York! La vista dall’aereo della zona è spettacolare. Atterriamo col sole che sta tramontando e abbiamo la fortuna di vedere la skyline di Manhattan in una sottile foschia. Passiamo velocemente la dogana, c’è poca gente, prendere le impronte digitali degli indici e fare la foto con la webcam richiede meno di un minuto. Al nastro troviamo subito le nostre valigie ad attenderci. Usciamo e prendiamo un taxi piuttosto grande perché siamo in 4. Il tassista più che un trasferimento a Manhattan ci fa fare una corsa. Guardiamo i grattacieli di Manhattan e alcuni ponti. Passiamo il Triboro bridge e siamo a Manhattan! In poco più di mezz’ora siamo in hotel, il Park Central, sulla 7° strada. La hall è molto grande, col tipico pavimento a quadroni bianchi e neri. Chiediamo una camera sullo stesso piano, purtroppo non ce ne sono, dobbiamo aspettare un’ora. Decidiamo di andare a mangiare qualcosa. Facciamo un primo giro orientativo in zona, e prendiamo un hot dog e del falafel da un tipico chiosco sulla strada. La città di sera è bellissima, con le sue mille luci. Tornati in hotel, una gentile receptionist, che parla anche un po’ di italiano (subito ci rendiamo conto che in hotel ci sono tanti italiani) ci assegna le camere al 10° piano, la 1014 e la 1030. Sono le 22 e andiamo a dormire.

 

21 Agosto

Il fuso orario e la voglia di visitare New York hanno la meglio su tutto.

Alle 5 siamo già svegli, sistemiamo le valigie e programmiamo la giornata, in attesa di andare a fare colazione alle 8:30. Facciamo colazione al Caffè Europa, che si trova proprio di fronte l’hotel. Oggi prevediamo di comprare una macchina fotografica per i nostri amici, di prendere confidenza con la metropolitana, fare l’abbonamento e comprare la New York City Pass. Decidiamo di andare da B&H, quindi ci spostiamo verso Lower Manhattan. Arrivati alla fermata della metropolitana a Columbus Circle, facciamo le metro card, le tessere che ci permetteranno di fare corse illimitate per 7 giorni, al costo di 25 dollari. Alle macchinette automatiche non c’è l’italiano tra le lingue possibili, ma è tutto molto semplice, e in pochi minuti abbiamo le nostre tessere. Prendiamo la linea blu, e scendiamo a Penn Station per dirigerci da B&H, il più famoso negozio di articoli elettronici della città. All’uscita della metropolitana ammiriamo per la prima volta l’Empire State building. Il negozio è enorme, c’è solo l’imbarazzo della scelta. I nostri amici trovano quello di cui hanno bisogno, ed andiamo via. Riprendiamo la linea blu e scendiamo alla fermata WTC. Qui dell’11 Settembre non ci sono molte tracce, solo un enorme cantiere che ci lascia immaginare la grandezza delle torri gemelle. Giriamo attorno al cantiere e ci dirigiamo verso Battery Park City. Passeggiare in questo parco è molto piacevole, la vista sull’acqua con i grattacieli sullo sfondo è eccezionale. Ammiriamo da lontano la Statua della Libertà. Ci imbattiamo in un monumento commemorativo dei poliziotti che hanno  perso la vita l’11 Settembre. Proseguiamo verso sud, dove c’è Castel Clinton cui diamo solo una sbirciata. C’è tanta gente in fila per visitare la statua con la statuecruise.com.  Proseguiamo a piedi verso il Financial district, vediamo la sede della Borsa, la Federal Hall, la Federal Reserve. Visitiamo la Trinity Church che si trova proprio lì. Proseguiamo in direzione della St. Paul Church. La chiesetta si presenta con un suggestivo cimitero sul davanti, ed è situata proprio di fronte al WTC. Qui veniamo a diretto contatto con l’atmosfera che ha seguito quei drammatici momenti. La Chiesa è stata riempita di foto, bigliettini e fiori in quei giorni, a memoria delle vittime di quei tragici eventi. C’è una campana della pace, le radici di un albero divelto dal crollo. Entriamo all’interno, l’atmosfera si fa ancora più carica di emozioni. Sembra di ritornare alle immagini di quei giorni. C’è la tuta di un pompiere mal ridotta, altarini con tantissime foto di persone che hanno perso la vita, e bigliettini vari. Un po’ scossi, prendiamo la metro per recarci a Brooklyn, per attraversare il mitico ponte. Ci fermiamo a mangiare un hot dog. Scendiamo alla fermata High street. Il ponte è bellissimo, si attraversa a piedi, in una zona sopraelevata rispetto al traffico automobilistico, riservata ai pedoni e ai ciclisti. La vista sulla skyline di Manhattan è stupenda! Attraversiamo il ponte, facendo tante foto, in circa 20 min. Adocchiamo il Century 21, un famoso department store. Ci separiamo, gli uomini ad un piano e le donne ad un altro. C’è tanta gente, tanta roba, siamo un po’ sopraffatti, facciamo solo un giro, ed usciamo. In serata vorremmo fare la crociera lungo la parte bassa di Manhattan. Prendiamo la metro blu e scendiamo sulla 42° strada per raggiungere a piedi il punto di partenza della Circle Line, la compagnia che effettua la crociera. Siamo un po’ in anticipo, non c’è fila, facciamo la New York City Pass, un carta che a prezzo scontato ci permetterà di vedere diverse attrazioni, compresa la crociera. La partenza è prevista per le 19:00, ci rechiamo nell’attesa ad un bar, dove prendiamo un gelato e qualcosa da bere. Ci mettiamo quindi in fila, in attesa dell’imbarco. Siamo tra i primi, e prendiamo posto al piano superiore, nella parte esterna, in fondo. La vista dal mare è privilegiata. Ammiriamo i grattacieli, L’Empire, il Greenvich village, Chelsea. Quindi la Statua della Libertà, le Waterfalls, un’opera di un artista moderno che ha impiantato queste strutture in diversi punti. Passiamo sotto al Ponte di Brooklyn, molto suggestivo e al Manhattan Bridge. Ci dirigiamo verso nord, mentre il sole scende e il cielo si accende di rosso. L’ideale per una miriade di foto. Dopo aver visto i grattacieli della parte nord, si torna indietro. I colori sono sempre più belli, i grattacieli cominciano ad accendere le loro luci, ci troviamo immersi in un atmosfera magica. Queste immagini ci lasciano senza fiato. Il sole scende, anche la Statua della Libertà si accende, è quasi buio, le passiamo vicino e facciamo delle foto. Dietro di noi i grattacieli illuminati in una giornata limpida ci offrono uno spettacolo indimenticabile. Stiamo lì ad ammirare questa bellezza incredibile. Porteremo con noi le immagini di questo spettacolare tramonto. Pian piano ritorniamo al porto di imbarco ammirando New York di notte, con le sue infinite luci e colori. L’Empire ha la cima tutta colorata e domina la skyline. Scendiamo molto soddisfatti e torniamo a piedi sull’8° strada e proseguiamo lungo la stessa verso l’hotel. Dopo una rinfrescata, ci rechiamo al ristorante greco (Molivos) che si trova proprio di fronte l’hotel. Prendiamo solo una cosa a testa e poi andiamo a dormire.

 

22 Agosto

Dopo aver fatto colazione da Benush, uno dei tanti locali che sono nelle immediate vicinanze del’hotel, ci dirigiamo verso J&R, uno dei migliori negozi di elettronica della città, che si sviluppa in una palazzina lungo Park Row. Ne approfittiamo per comprare una nuova scheda di memoria per la macchina fotografica, dato l’alto numero di foto che stiamo facendo. Procediamo quindi a piedi verso la movimentata Chinatown, con i suoi negozi e un bel via vai di gente. Arriviamo quindi a Mulberry street, il cuore di Little Italy, ormai nella morsa di Chinatown. Ci fermiamo alla pasticceria Ferrara per un caffè e ammiriamo le paste che non hanno niente da invidiare alle nostre. Passiamo quindi davanti al ristorante “La mela” dove abbiamo mangiato (benissimo) qualche anno fa. Riconosciamo, anche se un po’ invecchiato, il simpatico proprietario. Saliamo verso Nolita per arrivare da Prince st a Soho. Il quartiere è decisamente piacevole e alla moda. Giunti all’altezza dell’8th st, ne approfittiamo per fare un po’ di shopping, quindi facciamo tappa da “Dean e De Luca”, qui c’è davvero di tutto, è una sorta di piccolo e ricco mercato alimentare pieno di ghiottonerie. Compriamo una vaschetta di ottimo sushi, un cinnammon roll e una specie di donut con cui pranzeremo. Proseguiamo in direzione Tribeca, meno movimentata ed interessante di Soho, ci limitiamo ad un breve giro a piedi della zona, quindi ritorniamo in hotel per lasciare le buste con gli acquisti fatti. Dopo esserci riposati un po’ e rinfrescati, usciamo di nuovo, direzione Greenwich village. Girare il quartiere è molto piacevole, facciamo una sosta al Washington Sq park, vediamo l’arco all’inizio di Fifth avenue, quindi andiamo a vedere il Jefferson Market Courthouse. A piedi, lungo Greenwich avenue, andiamo al Meatpacking district, dove ceniamo in un caratteristico locale, “Pastis”. La zona è ricca di locali, c’è molta gente in giro. Ci fermiamo all’Apple store sulla nona, quindi ci indirizziamo verso la metropolitana che ci porta a Columbus Circle. Quest’ultimo è tutto illuminato, con le fontane zampillanti, c’è tanta gente che si gode lo spettacolo. Ormai stanchi, rientriamo in hotel.

 

23 Agosto

Usciamo di buon’ora in direzione Union square, dopo aver fatto colazione al Caffè Europa. E’ sabato, e come il lunedì, mercoledì e venerdì si tiene il mercato ortofrutticolo. Sono le fattorie del New England che espongono i loro prodotti. Tutti gli stands sono molto ordinati e colorati. Vediamo tante specie e varietà di frutta e verdura a noi sconosciute. Ne approfittiamo per comprare alcuni prodotti freschi. Nelle immediate vicinanze, sulla Broadway, la strada è chiusa al traffico, e c’è una gran quantità di gente che percorre il percorso correndo, in bicicletta, o in vari altri modi. E’bello vedere che una città che si immagina sempre caotica, riesce a crearsi questi momenti di sport e relax. Proseguiamo a piedi verso il Flatiron building. L’edificio è molto bello, con la sua particolare forma ad angolo, ci sono diversi turisti che ne approfittano per fare delle foto. Alle nostre spalle si staglia il profilo inconfondibile dell’Empire State Building. Proseguiamo in direzione Chelsea, lungo la 23° strada. Il quartiere è piuttosto tranquillo e pieno di interessanti negozi. Vediamo uno dei famosi ristoranti “Cipriani”, compriamo un hot dog da portare via da Chelsea Papaya, e facciamo un giro in un negozio di specialità alimentari che ci lascia a bocca aperta per la varietà e la qualità dei sui prodotti. Arrivati all’altezza della 9° avenue, scendiamo verso il Chelsea Market situato in una struttura che già dall’esterno si rivela particolare. Entriamo in un angusto portoncino, l’ambiente si presenta come un vecchio capannone in restauro. E’ un ambiente molto affascinante, con archi, grandi ventilatori al soffitto, vecchie condutture recuperate ed utilizzate come elementi decorativi, tavoli, panchine. Qui ogni sera è programmato un evento diverso. Ci sono tanti negozi di varie specialità. Ci fermiamo a mangiare quello che avevamo comperato poco prima. Dopo aver mangiato ci dirigiamo verso il famoso grande magazzino “Macy’s”. Oggi è sabato, e già all’uscita della metropolitana, la zona brulica di gente, la zona è piena di negozi. Entriamo e ci diamo un paio di ore per una visita in libertà. Facciamo qualche acquisto, poi torniamo in hotel. Presa la prenotazione del teatro, ci dirigiamo verso lo stesso, a pochi isolati, per ritirare al botteghino i biglietti dello spettacolo “Il Re Leone”. C’è poca gente in fila e li ritiriamo subito. Siamo quasi a Time square, la zona è incredibile! Si viene travolti dalla gente, dalle luci, dal traffico. C’è un’energia pazzesca. Un po’ frastornati, torniamo in hotel per un doccia veloce prima di andare a teatro. Dopo esserci preparati, ci ridirigiamo verso Time square, e ne approfittiamo per un giretto in zona. Poi , con una ventina di minuti di anticipo, siamo all’ingresso del teatro. Saliamo, ci sono diversi stands con i gadgets dello spettacolo. Ci accomodiamo. Inizia lo spettacolo. Tutto è molto suggestivo sin dall’inizio, l’acustica è ottima,come la musica. Gli attori sono molto bravi. E’ un piacere assistere a questo spettacolo. Al termine, ci dirigiamo al ristorante sulla 7° strada che abbiamo prenotato per una cena a base di pesce (Sonya’s O’ Gray’s saloon). Sul conto troviamo una bottiglia di vino che non abbiamo ordinato, e lo facciamo notare. Abbiamo passato la mezzanotte, e stanchi, torniamo in hotel.

 

24 Agosto (

Oggi è domenica, ed abbiamo prenotato la partecipazione alla messa nella Chiesa dell’Abissynian church ad Harlem. Visto che abbiamo in programma di andare a pranzo da Sylvia’s, per provare il famoso “soul food”, facciamo una colazione leggera al self service del Caffé Europa ) . Alle 10 siamo già ad Harlem, alle 10:30 dobbiamo essere all’entrata della Chiesa. Nonostante il così largo anticipo, la fila dei turisti che non hanno prenotato è lunghissima, pensiamo che molti non riusciranno ad assistere alla celebrazione. Anche il gruppo dei prenotati è abbastanza corposo. Man mano ci fanno entrare e ci sistemiamo tra i banchi. Ci viene dato il benvenuto dalla celebrante che ci invita ad alzarci in piedi. I locali ci stringono la mano calorosamente dicendoci “welcome”! Il coro è composto da 40 elementi ben diretti da colui che suona anche il piano. Poi c’è un asiatico che suona l’organo, dai suoni suggestivi. I canti si alternano a piccole prediche, cui segue il sermone dedicato alla fratellanza e all’amicizia che dura quasi un’ora. Verso la fine della celebrazione abbiamo la fortuna di assistere al battesimo di 5 membri di questa Chiesa. Ad uno alla volta vengono immersi nella vasca aiutati da due persone. La celebrazione si chiude con un lungo e caloroso applauso dei presenti verso le 13:10.  Ci affrettiamo a raggiungere il ristorante “Sylvia’s”. C’è già tanta gente che aspetta, diamo il nostro nome, e ci dicono che ci vorranno circa 40 minuti. In realtà l’attesa sarà molto più lunga, entreremo dopo più di un’ora e mezza. Anche il servizio è un po’ lento, ma siamo accompagnati da una piacevolissima musica dal vivo che strappa gli applausi dei presenti. Mentre pranziamo, abbiamo la fortuna di vedere Sylvia, la proprietaria che avevamo visto nelle foto appese ai muri che partecipa attivamente alle canzoni, e passa per ogni tavolo per accettarsi che tutto vada bene. Usciti dal ristorante facciamo un giro per Harlem fino ad arrivare alla metropolitana. Vorremmo visitare un  museo, ma purtroppo chiudono tutti alle 17:30 e quindi cambiamo programma. Decidiamo di salire sull’Empire State Building. Arrivati sotto l’edificio, l’ammiriamo in tutta la sua semplicità e bellezza. Arrivati sulla 5° avenue entriamo. L’atrio è molto suggestivo, anche se l’edificio è interessato da lavori di ristrutturazione. Avendo il New York City Pass saltiamo la lunghissima fila per le biglietterie, e dopo i controlli di sicurezza andiamo direttamente agli ascensori. Il primo ci porterà all’80° piano, in poco più di un minuto. Qui prendiamo il secondo ascensore per arrivare all’osservatorio situato all’86° piano. Il panorama che si staglia davanti ai nostri occhi è superbo. E l’Empire lo domina. Da qui si nota la sua altezza. Giriamo la terrazza a 360° e scattiamo una marea di foto. Sono le 19:30, il sole è già basso, tra poco tramonterà. Assistiamo al calar del sole e all’accendersi delle luci dei grattacieli, fino al buio .Di notte New York ha un fascino incredibile! Soddisfatti facciamo un po’ di fila per scendere, saliamo lungo la 5°, e deviamo verso la Grand Central station. L’edificio è sontuoso, ha una volta notevole,  con le costellazioni, ed un’enorme bandiera degli Stati Uniti. Riprendiamo la 5° avenue fino a Time square dove l’atmosfera è sempre frizzante. Dopo un giro in zona, torniamo in hotel per preparaci alla giornata successiva.

 

25 Agosto

Stamattina, per la colazione, decidiamo di provare un locale diverso, il Caffé Metro, che poi scopriremo essere una catena, ci sono diversi punti vendita in giro per la città. C’è un’offerta notevole per la colazione, ed è tutto molto buono,  preparato al momento. Il personale è molto gentile e accurato nelle preparazioni. Abbiamo intenzione di visitare il MoMA che però apre alle 10:30, così ci incamminiamo verso la 5° strada per vedere qualche negozio. Dopo aver visto lo splendido Plaza, attraversiamo verso l’Apple store. Usiamo l’ascensore circolare di vetro per scendere, situato all’interno di un grosso cubo di vetro, nel quale si staglia la mela, simbolo della Apple. Dopo un giro veloce arriviamo da Fao Schwartz, negozio di giocattoli situato proprio lì vicino. All’entrata c’è l’usciere vestito da soldatino che srotola un tappeto rosso. Il negozio sta aprendo proprio adesso. Entriamo e troviamo tutto il personale sui due lati che ci da il benvenuto con un applauso. L’entrata in questo negozio non la dimenticheremo facilmente, un benvenuto così caloroso non lo avevamo mai ricevuto. Proseguendo, facciamo un salto da Tiffany, vediamo altre importanti griffe, italiane soprattutto ed internazionali. Entriamo da Abercrombie & Fitch, un negozio che va per la maggiore in questo periodo, infatti già c’è una piccola fila per entrare. Dopo pochi minuti siamo all’interno, il locale è molto alla moda, le luci sono basse, la musica alta, nell’aria si respira la fragranza del profumo omonimo che si può acquistare. C’è tanta gente, compriamo qualcosa. Attraversiamo e facciamo un giro al Disney store, come sempre molto carino. Ammiriamo da fuori la St. Patrick Cathedral e ci dirigiamo al MoMa. Grazie al City pass, anche questa volta saltiamo la fila, e dopo aver consegnato gli zainetti al guardaroba (macchine fotografiche, videocamere e cellulari vanno portati con sé obbligatoriamente), visitiamo il museo. La visita ci richiede circa due ore, ammiriamo opere di Picasso, Chagall, Modigliani, Andy Warhol e tanti altri autori contemporanei. Molte opere sono particolarmente interessanti, altre ci lasciano interdetti. All’uscita dal museo, decidiamo di andare a visitare il Museo di storia naturale che si trova sul lato ovest di Central Park, e che chiude alle 17:30. C’è la mostra temporanea “Horses”, e due cavalli sulla scalinata lo ricordano. L’ingresso è molto bello, dominato da alcuni scheletri di dinosauro. Saltiamo anche qui la fila, e andiamo a ritirare direttamente i nostri biglietti. Ci viene comunicato che abbiamo diritto a partecipare anche allo show che si tiene al Planetarium. Visitiamo in maniera piacevole e scorrevole le varie aree del museo, che è molto grande, ammirando le fedeli ricostruzioni dei diversi ambienti naturali, con gli animali che lì vivono. Anche la sezione dedicata alle balene, ai mammiferi marini ed altre specie acquatiche si rivela molto interessante. Sono quasi le 16:30 e ci dirigiamo al Rose Center per assistere allo show. C’è la fila, con gli ascensori entriamo in questa grossa sfera, ci accomodiamo su comode poltrone reclinate, per ammirare la volta. Lo show inizia, e subito capiamo che sarà molto interessante, tratta delle collisioni spaziali. Le immagini sono spettacolari e sono accompagnate da suoni e da movimenti del pavimento che fanno vivere l’esperienza nella sua totalità. Dopo circa mezz’ora usciamo decisamente soddisfatti. Torniamo in hotel per una rinfrescata e ci prepariamo per la sera. Il tempo è migliorato, per oggi era prevista pioggia, nella mattinata è stato coperto, ma non ha piovuto. Ora il cielo si sta anche aprendo. La temperatura, come gli atri giorni è gradevolissima. Di giorno ci sono circa 25 gradi, è ventilato, che scendono a 20 la sera. Stasera vogliamo cenare ad una famosa steak house che si trova a Lexington avenue. E’ Bull & Bear, che si trova all’interno del Waldorf Astoria. L’ambiente è molto curato, prenotiamo per le 20. Ne approfittiamo per fare un giro in zona. Ci sono tanti hotels, ristoranti e negozi. Ci fermiamo a prendere un caffè in un caratteristico bar situato sotto un ponte. Visitiamo un bellissimo market all’interno del Grand Central Terminal, ed altri negozi. Verso le 20 siamo al ristorante, l‘ambiente è elegante, prendiamo un’insalata a testa, un filetto di carne e una bistecca di tonno. Il conto è un po’ salato (ma l’Euro forte l’ammortizza per bene), il cibo ottimo, come il servizio. Decidiamo allora di tornare a Time square per concludere la serata. Come sempre la zona è molto movimentata, giriamo qualche negozio, poi torniamo in hotel.

 

26 Agosto

Dopo aver fatto colazione al Caffé Metro, ormai il nostro preferito, arriviamo su Madison avenue a piedi per prendere un bus per arrivare al Metopolitan museum of art (il MET). L’ingresso è ampio e molto bello. Prendiamo una cartina e cominciamo la nostra visita. Il museo è molto grande e richiede molto tempo per una visita approfondita. Le sezioni che ci piacciono di più sono quelle dedicate all’arte romana e greca e quella egizia, con dei templi interamente ricostruiti, e poi la parte dedicata ai pittori impressionisti .Alla fine saliamo sul roof garden, dove possiamo ammirare il parco dall’alto con i grattacieli sullo sfondo. Molto suggestivo. Vorremmo trascorrere il pomeriggio a Central Park. Torniamo con la metro a Columbus Circle per prendere qualcosa da mangiare. Alla fine decidiamo per del sushi, al sushi bar del Whole foods, un grandissimo e fornitissimo market. Mentre siamo al banco a mangiare, riconosciamo alle nostre spalle il giornalista Giuliano Ferrara che prende una vaschetta di sushi già pronta nell’adiacente frigorifero. Dopo mangiato, riprendiamo la metro per salire alla 96° strada. Scendiamo lungo il parco ammirando i suoi laghetti e la skyline di Manhattan. Dopo una rinfrescata in hotel, decidiamo di salire sul Top of the rock, la terrazza panoramica del Rockefeller Center. C’è pochissima gente, facciamo il biglietto e subiti saliamo al 67 piano con l’ascensore, in circa 40 secondi. La salita è suggestiva, col tetto che si illumina e si colora con le luci rosse e blu situate lungo la salita. Usciti fuori la terrazza ci rendiamo subito conto che da qui il panorama è superbo, più bello che dall’Empire. Davanti a noi possiamo ammirare Central Park in tutta la sua grandezza e bellezza. Dall’altra parte della terrazza abbiamo tutta Lower Manhattan, con l’Empire in primo piano. Il sole cala, e il cielo si infuoca sempre di più. Il tramonto stasera è indimenticabile! I grattacieli cominciano ad accendere le loro luci. New York si veste di novo per la sera. E stasera si mette l’abito elegante. Non ci stancheremo mai di guardare questo spettacolo. Poi scendiamo e ci rechiamo al ristorante per la cena. Oggi è il compleanno del nostro amico che ci ospita all’Oyster bar. La cena è perfetta, tutto è buonissimo. Alla fine chiedo alla cameriera di mettere una candelina sul dolce, e ci accompagnano nel cantare Happy Birthday al nostro amico, contento e anche un po’ imbarazzato. Per fortuna c’è solo un altro tavolo ancora occupato. Stanchi, e felici per un’altra bellissima giornata, decidiamo di andare a dormire.

 

27 Agosto

Usciamo con calma a fare colazione al Caffé Metro, ormai siamo clienti, e ci salutano affettuosamente. Poi ci dirigiamo verso il Guggenheim. Lo raggiungiamo con un bus preso sulla Madison, in direzione nord. Il museo si trova anch’esso sulla quinta strada, fronte Central park, zona upper east side, al museum mile. La struttura di Wright dall’esterno è molto bella, e i lavori di ristrutturazione sono quasi terminati. Dall’interno la forma a chiocciola si ammira in tutta la sua bellezza. Salendo apprezziamo diverse belle opere di Van Gogh, Picasso, Manet. Nella parte esterna della chiocciola c’è un’esposizione temporanea di Louise Bourgeois, e poi c’è una piccola esposizione dedicata ad un autore moderno, Kandinky. Il museo è piuttosto piccolo, si vede in meno di un’ora e dopo un giro nello store usciamo. La Madison è una strada piena di tanti negozi di note griffes internazionali, e la percorriamo a piedi facendo un po’ di shopping. Arriviamo all’altezza di Central Park south e proseguiamo il giro per negozi tra la Lexington, il Rockefeller Center. Qui notiamo un gruppo di persone che sembrano attratte da qualcosa. Ci avviciniamo, e ci rendiamo conto che è in corso la ripresa di un film o di un telefilm, anche se non capiamo di cosa si tratti. Passiamo per la splendida piazza del Rockefeller center, quella che a Natale viene addobbata con uno splendido albero di Natale, e dove c’è la pista di pattinaggio sul ghiaccio. Immaginiamo solo quest’atmosfera, perché la piazza è piena di tavolini. Proseguendo verso l’hotel, ci fermiamo a pranzare da “Heartland Brewery” (1285 Avenue of the Americas @51 st). Il locale è molto bello, prendiamo dei sandwiches, uno di carne e uno di pesce. Come sempre c’è un mare di patatine fritte a fare da contorno. Dopo mangiato, ci rechiamo al negozio di souvenir di Natale che è proprio di fronte il nostro hotel. Torniamo in camera a rinfrescarci, stasera dobbiamo andare alla partita di baseball tra gli Yankees e i Boston Red Sox. Prendiamo la metro D in direzione Bronx. La stazione si riempie di tifosi con magliette e cappellini degli Yankees, ma non mancano tifosi dei Red sox. In circa mezz’ora siamo allo stadio. All’uscita c’è un mare di gente, tantissimi bar, pub e bancarelle di gadgets. C’è una bella atmosfera. Lasciamo lo zainetto in uno di questi pubs, in quanto non possono entrare nello stadio. Raggiungiamo il nostro posto. L’ingresso nello stadio è molto suggestivo. Prima dell’inizio della partita tutto il pubblico si alza in piedi e canta l’inno nazionale. Un momento molto suggestivo. La partita non ha storia. Dopo un inizio alla pari, la squadra di Boston prende un vantaggio di 2 punti. Poi al 7° inning la svolta. I Red Sox fanno un parziale di 7 a 0. La partita è segnata, una parte del pubblico contesta e lascia lo stadio. Noi rimaniamo fino alla fine, ed assistiamo anche ad un bel fuori campo. Usciamo ordinatamente dallo stadio, e dopo aver recuperato lo zainetto, proseguiamo verso la metro. C’è tanta gente e aspettiamo un po’. Il deflusso è molto tranquillo con i tifosi delle due squadre fianco a fianco. La cosa ci molto piacere. Sono le 23:30 quando arriviamo in hotel, ed è ora di andare a dormire.

 

28 Agosto

Avendo terminato le cose principali da fare e da vedere, come avevamo previsto, questa giornata la vogliamo dedicare, almeno in parte, ad una specie di gita fuori porta. Tra le varie possibilità scegliamo Coney Island, una zona balneare a sud di Brooklyn, a circa un’ora di distanza, raggiungibile con la metro. Dopo aver fatto colazione, uscendo dall’hotel, ci rendiamo conto che c’è un’altra ripresa di qualcosa per strada. Ci avviciniamo  e riconosciamo il campione di nuoto Michael Phelps. Probabilmente si tratta di uno spot pubblicitario. Nella scena lui si scontra con un tizio elegante che parla al telefono. Ci sono tanti curiosi che scattano foto, sorpresi come noi da questo inaspettato incontro. Ci incamminiamo verso la stazione e prendiamo la metro D che termina il suo cammino proprio a Coney Island. Il posto è discreto, un po’ da recuperare, sono in corso diversi lavori per valorizzare la zona. C’è un bel parco giochi e tanti ristorantini sul lungomare di legno. Percorriamo il pontile di legno che ci porta sull’acqua, dove ci sono diversi pescatori che vedono ripagata la loro pazienza con dei bei pesciolini. Torniamo sul lungomare, passiamo davanti a graziosi negozi, e ci fermiamo su una panchina a guarda re il mare per un po’. Tornando verso la stazione ci fermiamo a prendere un hot dog da “Nathan’s”, dove si dice che si mangi il più buon hot dog di New York. C’è tanta gente a fare la fila. Dobbiamo dire che il sapore di questo hot dog è diverso dagli altri provati, ed è molto buono. Torniamo alla metro, e dopo circa un’ora scendiamo in zona Rockefeller Center. Qui ne approfittiamo per andare allo store della Nintendo, da Build-a-bear per creare degli orsacchiotti per le nostre nipotine. Alla fine ripassiamo per Time square per un giro veloce prima di rientrare in hotel a posare le buste con gli acquisti fatti. Dopo una rinfrescata, scendiamo in direzione Seaport, è una zona pedonale molto molto carina. Ci sono tantissimi ristorantini e negozi, il famoso Pier 17, con una spettacolare vista sul ponte di Brooklyn e su quello di Manhattan. Dei grandi velieri si stagliano dinanzi ai grattacieli che cominciano ad accendersi al calar del sole, con il profilo inconfondibile dell’Empire alle loro spalle. In cima al Pier 17 c’è una terrazza con delle sdraio di legno e restiamo ad ammirare il panorama. Scegliamo uno dei tanti localini della zona per cenare, il “Pacific grill”. Mangiamo pesce e un sandwich, e proviamo un dolcino. Prima di rientrare in albergo, dato che è l’ultima sera, decidiamo di ripassare per Time Square, il cuore pulsante di questa città. Come sempre le sue luci, i mille pannelli pubblicitari e la marea di gente creano un’atmosfera elettrizzante. Leggiamo sui display che oggi gli Yankees hanno vinto 3 a 2 contro i Red Sox. Poi, con un po’ di malinconia, ci avviamo a piedi in hotel, non prima di aver scattato le ultime foto in questo posto magico. Domani ci aspetta il volo di ritorno, quindi rientriamo in albergo a preparare le valigie per avere del tempo ulteriore da dedicare alla città. Stanchi, ma contenti della giornata, andiamo a dormire.

 

29 Agosto

Oggi per la prima volta il cielo è uniformemente grigio, ma abbiamo voglia di fare un ultimo giro in città. Scendiamo lungo la Madison, arriviamo sotto l’Empire, risaliamo lungo la quinta avenue fino all’altezza della 42°, per poi passare per Time Square e tornare in albergo lungo la settima.  Per l’ultima volta, almeno in questo viaggio, respiriamo l’atmosfera di una città che ha tantissime cose da fare e da vedere. Che ha saputo sorprenderci ogni giorno con le sue bellezze. Che è stata capace di stupirci più di una volta. Che ha saputo regalarci momenti di caos elettrizzante, e piacevoli momenti di relax. Una città sempre viva e frenetica, dove è semplicissimo ritagliarsi anche dei momenti romantici. Ci ha conquistati sia dal basso, col suo reticolo ordinato di Avenue e Street, sia dall’alto, regalandoci vedute mozzafiato dalla sommità dei suoi grattacieli. Ma la cosa che porteremo di più con noi è l’indimenticabile tramonto che ci ha regalato la prima sera, mentre, quando ancora non la conoscevamo, la scrutavamo dall’acqua da cui è circondata. Ci rechiamo in aeroporto per imbarcarci sul volo che ci porterà a Londra e da lì a Napoli.

 

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